“Mixare i vaccini è una scelta che al momento andrebbe presa solo in condizioni disperate – spiega l’esperto al Quotidiano nazionale -. Sarebbe ragionevole solo se ci fosse un’impennata di casi, non ci fossero abbastanza dosi per proteggere i cittadini e non ci fosse altra scelta. Non ci sono studi sufficienti sulla cosiddetta ‘eterovaccinazione‘. Per ora è meglio eseguire il richiamo con lo stesso siero”. Anche per coloro ai quali è stata inoculata una prima dose di AstraZeneca, e nonostante le inquietudini per i possibili effetti collaterali come l’insorgere di trombosi nei soggetti più a rischio come giovani donne e under 60 anni in genere. Insomma, una netta bocciatura delle decisioni prese da Cts e Roberto Speranza dopo la morte di Camilla Canepa in seguito alla prima dose di AZ.
Secondo Shahar, l’atteggiamento degli Stati e delle autorità sanitarie deve essere improntato a “pragmatismo e buon senso”. “In Israele – spiega – abbiamo avuto poche persone che sono arrivate dall’Inghilterra o anche dall’Italia e che avevano già ricevuto una prima dose di Moderna o AstraZeneca. Il richiamo è stato eseguito con Pfizer, l’unico siero che usiamo qui. Non abbiamo visto effetti collaterali. Ci sono alcuni studi, secondo cui mixare i vaccini potrebbe causare una risposta immunitaria più efficace. Ma non sono definitivi. Finché la situazione non sarà chiara, è meglio continuare a iniettare sempre lo stesso siero”. Così Libero.
Nell’antica Roma Imperiale era sovente dire che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Guardare che occhi ha Speranza, esprimono perfettamente la sua anima.