Non furono le negligenze dei medici a causare la morte di Zelia Guzzo, insegnante di 37 anni, tre settimane dopo la somministrazione del vaccino anti-covid. Almeno così è secondo la procura di Gela che ha chiuso le indagini. “Non ci sono correlazioni di rilievo penale” tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell’insegnante di Gela, Zelia Guzzo, di 37 anni, “imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna”. Ecco perché la Procura di Gela, come apprende l’Adnkronos, ha chiuso l’inchiesta e chiesto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di ignoti per omicidio colposo.
La donna, secondo i primi accertamenti medici, sarebbe stata colpita da trombosi ed emorragia cerebrale. A Caltanissetta aveva subìto un delicato intervento di neurochirurgia. I medici avevano provato tamponare l’edema, ma per la donna non c’era stato nulla da fare dopo 13 giorni di ricovero. La donna non aveva malattie pregresse. Lo riporta il Giorno.